Negli ultimi anni la meditazione è diventata ampiamente conosciuta e diffusa, guadagnando un posto importante nella vita di molte persone. Questa popolarità ha attirato l'attenzione della comunità scientifica, che ha studiato la pratica e ha confermato la sua importanza e validità, sfatando i dubbi e gli scetticismi precedenti.
In questo articolo vedremo alcuni dei benefici che la meditazione apporta nella vita di tutti i giorni.

 

Sistema immunitario

Esistono moltissimi studi che hanno dimostrato come l’ansia e il tanto odiato stress peggiorino la nostra vita di giorno in giorno.

Fra i tanti aspetti negativi dello stress, uno dei più debilitanti è l’abbassamento delle difese immunitarie: le persone più stressate e ansiose tendono quindi ad ammalarsi più facilmente. È proprio in questo aspetto che i benefici della meditazione sono più evidenti: una corretta meditazione permette di diminuire tutti i valori chimici relativi allo stress, così come la produzione del cortisolo (il famoso ormone che lo provoca), in modo da agire indirettamente sul sistema immunitario ed aumentarne le difese.

 

Effetti sullo Stress

Durante la meditazione, la mente è focalizzata sul presente e ci si concentra sul respiro o su un oggetto specifico, riducendo così la presenza di pensieri negativi e di preoccupazioni future o passate che possono causare stress e ansia.

Numerosi studi hanno dimostrato che la meditazione può aiutare a ridurre i livelli di stress e ansia, migliorando il benessere mentale. In uno studio condotto su 93 pazienti con ansia generalizzata, la meditazione trascendentale ha dimostrato di essere efficace quanto la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) nel ridurre i sintomi di ansia.

La meditazione può aiutare a migliorare la capacità di gestire lo stress e l'ansia nella vita quotidiana, aiutando a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e dei propri pensieri e emozioni.

 

Dolore

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience e condotto da un gruppo di ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Sale (Usa), la meditazione avrebbe un potere analgesico.

Dai risultati è emersa una riduzione della percezione dolorifica quantificata tra il 40% e il 93% durante la meditazione, accompagnata da una diminuzione di circa il 57% della percezione soggettiva di fastidio e dispiacere conseguente alla sofferenza. Le scansioni di neuro-imaging hanno individuato a livello cerebrale una sostanziale riduzione dell’attività della corteccia somato-sensoriale notoriamente coinvolta nella genesi del dolore. In aggiunta, si attivavano altre aree cerebrali implicate nella percezione dolorosa: il cingolo anteriore, l’insula anteriore e la corteccia orbito-frontale. Questo circuito elabora i segnali dolorosi, definendo durata ed intensità del dolore percepito.

 

Qualità del sonno  

Alcune tecniche di meditazione aiutano a rilassarsi e a controllare il flusso di pensieri che spesso interferiscono con il sonno. Questo riesce ad accorciare i tempi impiegati per addormentarsi e a migliorare la qualità del sonno elemento fondamentale per tutti noi e che influisce su molti aspetti della nostra vita. 

In uno studio condotto su 49 partecipanti con disturbi del sonno, la meditazione mindfulness ha dimostrato di essere efficace nel migliorare la qualità del sonno, riducendo la frequenza dei risvegli notturni e aumentando la quantità di sonno profondo.

In un altro studio condotto su 320 partecipanti con disturbi del sonno, la meditazione trascendentale ha dimostrato di migliorare la qualità del sonno e di ridurre i sintomi di insonnia, rispetto ad altre tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o il rilassamento muscolare progressivo.

 

Compassione

I ricercatori dell’università del Wisconsin hanno dimostrato che grazie alle tecniche di meditazione, è possibile diventare più compassionevoli e più gentili verso il prossimo. La compassione sembra essere qualcosa che può essere migliorato con l’allenamento e la pratica. Gli adulti possono essere addestrati alla compassione. Fino ad oggi poco si sa, in termini scientifici, circa il potenziale umano di coltivare la compassione – lo stato emotivo per cui siamo spinti a prenderci cura altruisticamente di chi soffre o è in una condizione svantaggiata.

Un nuovo studio condotto dai ricercatori del Waisman Center della University of Wisconsin-Madison mostra che addestrando un gruppo di giovani adulti alla meditazione compassionevole, un’antica tecnica buddhista per accrescere il senso di accudimento per le persone che soffrono, è effettivamente possibile sostenere questa disposizione nei soggetti.

 

Pensiero Creativo

Alcune tecniche di meditazione possono favorire lo sviluppo del pensiero creativo, anche in persone che non hanno mai praticato alcun tipo di meditazione.
La pratica degli esercizi di meditazione influenza a lungo termine alcuni aspetti della cognizione umana, tra i quali anche il modo in cui vengono concepite le idee.

Nel corso dello studio è stata indagata l’influenza delle differenti tecniche di meditazione su due principali aspetti del pensiero creativo: il pensiero divergente ed il pensiero convergente.

Quando si parla di pensiero divergente ci si riferisce alla capacità di creare nuove idee. Tale capacità è stata valutata attraverso l’uso di un compito definito di Usi Alternativi in cui ai partecipanti veniva chiesto di pensare a quanti più usi possibile potrebbe avere un particolare oggetto, ad esempio una penna. Per pensiero convergente s’intende, invece, la capacità di rintracciare una possibile soluzione in riferimento ad un problema specifico. Tale aspetto è stato valutato attraverso la presentazione di un compito di Associazioni Remote nel quale venivano presentate ai partecipanti tre parole apparentemente non collegate tra loro, come tempo, capelli e allungare. In seguito veniva chiesto ai partecipanti dello studio di individuare un possibile collegamento esistente tra queste parole, in questo caso ad esempio lungo.

 

Pressione sanguigna

La meditazione induce uno stato di rilassamento, riducendo l'attivazione del sistema nervoso simpatico, responsabile della risposta di "lotta o fuga", e aumentando l'attivazione del sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento e della riparazione del corpo.

In uno studio condotto su 996 partecipanti, la meditazione trascendentale è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna. Questa riduzione della pressione sanguigna può avere un effetto protettivo contro le malattie cardiovascolari, riducendo il rischio di ictus, attacchi di cuore e insufficienza cardiaca.

In generale, la meditazione può essere considerata una strategia utile per migliorare la salute del cuore e del sistema cardiovascolare.

 

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